martedì 26 aprile 2011

Il Bucintoro, splendido naviglio dogale

Scarse sono le notizie sulla nascita e sull'etimologia di questa sontuosa imbarcazione, come pure è incerto il numero esatto dei Bucintoro che si sono avvicendati nei secoli.
Varie sono le supposizioni sull'origine del nome, ma la più attendibile si rifà al nome di un'antica imbarcazione detta burchio o burcio, che per via delle decorazioni in oro, divenne burcio in oro, e infine bucintoro.
E' molto probabile che nei primi anni di storia di Venezia, il doge usasse una semplice galea sottile, col passare degli anni e l'accrescersi della potenza della Repubblica, si desiderò dare maggiore fasto all'imbarcazione dogale. Il primo Bucintoro di cui si ha notizia certa è quello riprodotto all'interno dell'Arsenale nella pianta cinquecentesca eseguita da Jacopo De' Barbari, la cui data di costruzione si suppone fosse nei primi anni del Trecento. Certo è che all'epoca del De' Barbari, il naviglio era alquanto "anziano", si diede infatti ordine di costruirne uno nuovo. Abbiamo così notizia di un secondo Bucintoro, più volte raffigurato nelle tele di numerosi pittori. Questo naviglio, a differenza del primo, era impreziosito da sculture lignee.
Ma già all'inizio del Seicento si pensò alla costruzione di un terzo Bucintoro, il quale costò ben settantamila ducati (l'equivalente a circa due milioni di euro di oggi) e fu inaugurato alla Festa della Sensa del 10 maggio 1606.
L'ultimo Bucintoro fece la sua comparsa nel 1728, riccamente adornato di foglie d'oro zecchino, e sarà immortalato nei dipinti di Canaletto e di Guardi.
Il 9 gennaio 1798 i soldati francesi entrati in Arsenale, asportarono dal Bucintoro tutte le decorazioni, gli intagli, e le parti dorate, poi portarono l'imbarcazione a San Giorgio Maggiore, sul sagrato della chiesa, e la bruciarono.

(Fonte: M.C. Bizio)

3 commenti:

  1. Da notizie di stampa, ormai già datate, era prevista la costruzione di un nuovo bucintoro, però, mi sembra che tutto sia fermo per mancanza di finanziamenti; dovevano provvedere i DePoli, quelli dei cantieri di Pellestrina, ma sono falliti, sembra con i soldi, non per il bucintoro, ma per altri motivi!

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  3. Sì, anch'io ero fermo alle notizie che riporti tu... è ormai da parecchio tempo che non se ne sa più niente... peccato!

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