giovedì 15 marzo 2012

Grata a Venere

Aperto il cor vi mostrerò nel petto,
allor che 'l vostro non mi celerete
e sarà di piacervi il mio diletto.

E s'a Febo sì grata mi tenete
per lo compor, ne l'opere amorose
grata a Venere più mi troverete.

Così dolce e gustevole divento
quando mi trovo con persona in letto
da cui amata e gradita mi sento.

Che quel mio piacer vince ogni diletto,
si che quel che strettissimo parea,
nodo dell'altrui amor divien più stretto.

Ma, s'havete di favole desio
mentre anderete voi favoleggiando,
favoloso sarà l'accento mio.

E di favole stanco, e satio, quando
l'amor mi mostrerete con effetto,
non men del mio vi andrò certificando.

(Veronica Franco, cortigiana di Venezia)

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