lunedì 7 febbraio 2011

Fare il Listòn

In ogni città esiste, o è esistito, un luogo pubblico dove passeggiare alla sera con gli amici, per mettersi un po' in mostra o cercare nuovi amori. A Venezia, città libertina per eccellenza, questa usanza esisteva già molti secoli fa.
Uno dei più antichi luoghi di queste passeggiate era quello di Campo Santo Stefano, già nel XVI secolo. In quel tempo il campo era erboso, salvo una striscia, una "lista" che era selciata e dove si poteva camminare comodamente avanti e indietro, chiacchierando e facendosi notare. Il passeggio serale si chiamò così listòn.
Si svolgeva principalmente nei giorni di festa e soprattutto a Carnevale (che a Venezia durava 5 mesi), cominciando verso le 22 e continuando fino a tarda notte. Per godersi il listòn o per riposarsi ogni tanto, venivano disposte delle sedie lungo il camminamento. Le dame sfoggiavano i vestiti, i monili più belli e le acconciature più complicate, lanciando sguardi ammiccanti ai cavalieri.
Con il passare del tempo il listòn si spostò in piazza San Marco, dove diventò stabile durante l'estate e le sedie venivano affittate per cinque soldi l'una. Qui alla sera un gran numero di dame sfilavano civettando con i loro cavalieri o con qualche sconosciuto, agghindate come meglio potevano. Il via vai era intenso, come intenso era il fitto intreccio di segnali, sguardi e sorrisi e quant'altro si potesse fare nei corteggiamenti.
Di queste passeggiate riferisce, naturalmente, anche Giacomo Casanova nelle sue "Memorie".

2 commenti:

  1. E pensare che da noi, in tempi più recenti, passeggiare sotto il portico per il cosiddetto struscio, si diceva: "vado a fare una vasca". E dell'acqua nemmeno l'ombra! ;-)

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  2. Sì, ogni città ha la sua espressione, anche a Torino si dice "fare le vasche", mentre ad esempio a Milano si dice "fare lo struscio". Sarebbe interessante fare un sondaggio in giro per l'Italia per scoprirli tutti! ;-)

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