Vengono chiamati semplicemente i Gabrieli. Si tratta invero dello zio Andrea, organista della cappella di San Marco dal 1564 fino alla sua morte nel 1586, quando gli successe Giovanni, suo nipote e allievo. Quest'ultimo in particolare evolve la tradizione di Willaert (predecessore dello zio) verso uno stile più moderno che lascia spazio all'improvvisazione personale dei musicisti e dei cantori. I Gabrieli avranno un successo clamoroso in Germania dove esercitano una profonda influenza sui musicisti a venire.
Nel 1585 a Vicenza viene inaugurato il celebre Teatro Olimpico, opera di Palladio, con l'esecuzione di Edipo tiranno scritto a quattro mani da Andrea e Giovanni Gabrieli.
Giovanni era nato nel 1554 e a soli trent'anni fu nominato organista di San Marco e poco dopo anche della Scuola Grande di San Rocco. Frequentò molte corti straniere: soggiornò quattro anni presso la corte di Baviera, poi presso quella dell'Arciduca Ferdinando, dei Gonzaga a Mantova e degli Estensi a Ferrara.
Morì il 12 agosto 1612 e venne sepolto nella Chiesa di Santo Stefano davanti al primo altare a sinistra. Resterà una figura chiave nella storia della musica di Venezia.
Ascoltando il Magnificat di Giovanni Gabrieli (33 voci, 7 organi e 12 strumenti a fiato) sembra quasi di vedere le navi della Serenissima durante la battaglia di Lepanto, le vele delle galere che schioccano nel vento, le carene delle navi che si urtano e le sciabole che fendono teste.
Certo che quando vengo da te ne apprendo di cose nuove. Sinceramente non avevo mai sentito parlare di questi pesonaggi e mi dai voglia di approfondire, più che altro, la parte musicale. Buon fine settimana.
RispondiEliminaGrazie e buon fine settimana anche a te!
RispondiEliminasarei davvero felice se potessi conoscere i luoghi (I domicili) di nascita e sepoltura dei grandi musicisti veneziani...
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