Fu Sant'Ireneo nel II sec. che per primo attribuì i simboli ai quattro Evangelisti: l'aquila a San Giovanni, il bue a San Luca, l'angelo a San Matteo e il leone a San Marco. Ma ancor prima della nascita di Cristo le dodici tribù ebraiche si raggruppavano a gruppi di tre sotto simboli simili: Issachar, Zabulon e Giuda: il leone; Ruben, Simeone e Gad: l'angelo-uomo; Efraim, Manasse e Beniamino: il toro; Dan, Aser e Neftali: l'aquila. Questi animali ricordano gli ancor più antichi Karibu assiri, esseri dalla testa umana, corpo di leone, zampe di toro e ali d'aquila.
Il leone è simbolo di potenza, di sovranità, ma anche del Sole, dell'oro, della forza penetrante della luce e della parola. Krishna, dice la Bhagavad Gita, è "il leone tra gli animali"; il Buddha è "il leone della Shakya". E' la potenza della shakti, dell'energia divina, ma anche portatore di conoscenza. Si legge nei Veda indiani:"Quando egli insegna il Dharma ad una assemblea, suona come il ruggito del leone". Parole simili a quelle di San Marco all'inizio del suo Vangelo quando descrive San Giovanni Battista che "ruggisce nel deserto".
Il leone rappresenta anche la giustizia: da cui i leoni del trono di Salomone.
In Estremo Oriente il leone è un animale fortemente emblematico, con profonde affinità con il drago, ed è in grado di proteggere dalle influenze malefiche. In Egitto i leoni sorvegliano il trascorrere del tempo.
A Venezia, malgrado il trafugamento del corpo di San Marco avvenga nell' 828, la figura del leone quale simbolo dello Stato sarà adottata soltanto nel XII secolo. I mosaici della cappella di Sant'Isidoro, nella Basilica di San Marco, raffigurano la traslazione del corpo di Sant'Isidoro dall'isola di Chio per opera del doge Domenico Michiel, avvenuta nel 1125. Questi mosaici raffigurano la fortezza dell'isola di Chio, un molo e delle galere. Varie bandiere sventolano sia sulla fortezza sia sulla poppa delle galee. Su ogni bandiera è raffigurato un leone.
I colori utilizzati per il leone e per lo sfondo nello stendardo di Venezia variano moltissimo nei secoli, la Serenissima infatti non codificò mai ufficialmente la sua araldica, così che leone e bandiera furono rappresentati in modo assai differente, comunque i colori più usati sono il leone in color oro su sfondo rosso o su sfondo azzurro.
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Ciao Walter
RispondiEliminaPochi giorni fa un architetto conoscitore di Venezia e suoi monumenti mi illustro che in realtà il Leone di Venezia altro non era che un'opera trafugata in Turchia e sua volta proveniente da Mongolia o Cina rappresentante un drago parzialmente poi modificato .
Vorrei approfondire l'argomento, tu sei a conoscenza di questa tesi.
Ciao
Il tuo amico architetto stava evidentemente facendo riferimento al leone posto su una delle due colonne della Piazzetta e non al Leone in quanto simbolo di Venezia di cui parlo nel mio post. Comunque in effetti ha ragione, nel senso che in cima alla colonna c'è una chimera di arte sassanide alla quale sono state aggiunte in un secondo tempo le ali. O
RispondiEliminariginariamente la chimera aveva anche due rubini al posto degli occhi. Ai primi dell'Ottocento Napoleone fece portar via il leone-chimera (insieme ad altre migliaia di opere d'arte...) e quando venne restituito i rubini non c'erano più!
Nella colonna a fianco c'è la figura di San Teodoro, primo patrono della città prima di San Marco, e ai suoi piedi c'è un coccodrillo e non un drago come comunemente si afferma.